di Rosario Perricone
Edizioni Museo Pasqualino, Palermo 2018
Suoni&Culture n. 4
ISBN 978-88-9703-531-2
In questi anni i processi di globalizzazione hanno riacceso l’attenzione sulle culture locali e sulla loro diversità: paradossalmente congiunture che rischiavano di ridurre la molteplicità delle culture a una sorta di magma indistinto, hanno finito con il restituire valore alle differenze accendendo interessi, non sempre convergenti, da parte delle istituzioni, del mercato, del mondo scientifico e delle stesse comunità verso le espressioni e i prodotti culturali “locali”. Per quanto attiene gli aspetti inerenti la ricerca scientifica e i conseguenti problemi relativi alla messa in valore del patrimonio materiale e immateriale, va rilevato che la conoscenza delle culture regionali e delle sue segmentazioni territoriali necessita di una nuova stagione di ricerca sul campo tesa a evidenziare tanto le ragioni di certe “permanenze” quanto le dinamiche e i processi di trasformazione e riattualizzazione dei fatti folklorici, anche attraverso l’uso delle nuove tecnologie di documentazione e ordinamento.
A monte di tutto resta in ogni caso la ricerca etnografica come momento della scoperta e della prima documentazione. Condizione necessaria per la ricostruzione della cultura locale è il saper cogliere criticamente il rapporto tra il dato e l’esperienza. Elsa Guggino ha sempre fondato le sue analisi su una estesa e profonda conoscenza dei contesti e dei suoi attori. Situandosi all’interno dei diversi ambiti di indagine e vivendo “partecipativamente” la ricerca, Elsa Guggino ha trovato dentro di sé i significati altrimenti inaccessibili che l’hanno portata a formulare magistrali interpretazioni e narrazioni delle credenze magiche e delle pratiche musicali siciliane.
Le indagini etnomusicologiche, condotte in Sicilia a partire dal 1964, le registrazioni realizzate durante i prolungati “incontri etnografici” sul terreno hanno portato alla percezione delle strutture musicali attraverso l’apprendimento diretto delle tecniche esecutive, attraverso performances reiterate ‘con’ e ‘per’ gli stessi informatori. Le registrazioni sonore relative alle inchieste sul campo condotte dal 1966 agli anni Novanta del Novecento, costituiscono le prime raccolte dell’Archivio etnofonico del Folkstudio di Palermo formatosi grazie alla donazione iniziale di Elsa Guggino e implementatosi con le ricerche dei suoi allievi. Gli archivi che custodiscono il materiale delle ricerche sul campo sono un modo diverso di “scrittura” antropologica che potremmo chiamare “archivio scrittura”, dove i procedimenti costruttivi connessi alla ricodifica dei fenomeni etnografici sono legati alla catalogazione dell’oggetto della ricerca. In questo volume presentiamo il materiale registrato in Sicilia a partire dal 1985 con la costituzione del Centro per le Iniziative Musicali per la Sicilia e del relativo Archivio Etnofonico Siciliano (poi Archivio Etnomusicale del Mediterraneo costituito il 17 febbraio 2003, quando il CIMS – Centro per le Iniziative Musicali in Sicilia ha ceduto l’Archivio Etnofonico Siciliano al CIDIM). È uno dei più ampi e rappresentati archivi di documentazione sonora e visiva della musica di tradizione orale siciliana, punto di riferimento fondamentale per chi si accosti allo studio delle molteplici dimensioni poetiche, coreutiche e musicali connesse ai vari ambiti della cultura folklorica siciliana e mediterranea.