Fresca di riconoscimento in fascia A, appena sancito dall’Anvur, la nostra rivista si avvia, a Dio piacendo, verso un futuro decennio la cui storia è tutta da scrivere.
Quel che è certo è che continueremo ostinatamente a perseguire la rotta metodologica dei Performance Studies, confidando nelle inesauribili possibilità del broad spectrum prospettato da Richard Schechner.
Il passaggio da una decade all’altra, ci impone una riflessione ulteriore su cosa i Performance Studies significhino per noi.
Come si evidenzia anche in questo numero, i PS possono muoversi, e si sono mossi, in un’ampia raggiera, ma noi crediamo, speriamo non troppo a torto, che una direttrice del ventaglio schechneriano possa riguardare, come abbiamo già avuto occasione di dire, tutto ciò che è dell’uomo proprio perché lo oltrepassa in una prospettiva verticale, riportandolo a quell’origine di cui il rito non è nostalgico retaggio, o frammento polverizzato del passato, ma insostituibile attualità. Che i PS riescano a ricordarci questo, pungendoci con le loro domande e sollecitandoci a ricercare quell’“Oltre” (perché Oltre è il destino di ciò che si indaga), è già una risorsa che li rende, se non «tool for living» (come afferma il loro fondatore), sguardo ineludibile e urgente.
Quello sguardo è irresistibilmente tentato, di là dalla vuota retorica della vulgata mainstream del dibattito pseudo-culturale del tempo presente, verso l’esplorazione metafisica di un suggestivo “Other Side” dei Performance Studies.
Mantichora. Italian Journal of Performance Studies – Anno 11, n. 11, 2021
16,00€
Related products
Editoriale ospite Luoghi di memoria, luoghi di oblio Intervista Vito Lattanzi e Gian Luigi Bravo Miscellanea 1.L’arte aborigena e le strategie del National Museum of Australia Giuseppina Prayer 2. Estraneo e Museo Gottfried Korff 3. Una mostra, una regione, una città Ferdinando Mirizzi Galleria 1. Museo del Brigantaggio di Itri (LT) Vincenzo Padiglione Didattica 1.Un museo [...]
[IMMAGINI DELL’ARABO IN MOSTRA] [STANDARD DI QUALITA’ E MUSEI] [INTERVISTA A TULLIO TENTORI SUL MUSEO NAZIONALE DELLE ARTI E TRADIZIONI POPOLARI] [MUSEI E RICERCA ETNOLOGICA IN FRANCIA] [FORMARE CURATORI IN AFRICA] [UN ILLUSTRATORE FRANCESE E GIUSEPPE PITRE’] [ABRUZZO, SARDEGNA, EMILIA-ROMAGNA: PATRIMONI E MUSEI DEMOETNOANTROPOLOGICI] Editoriale Demo cosa? Intervista Lattanzi/Padiglione e Tullio Tentori Miscellanea 1. Formare [...]
Editoriale Missione Musei DEA. Invito ad una compilazione ‘esogamica’ Vincenzo Padiglione Intervista Vito Lattanzi e Jean Cuisinier Patrimonio intangibile 1. I beni DEA e il “fare” le tradizioni Paolo Apolito 2. Documento di lavoro Comitato scientifico per la valorizzazione delle tradizioni italiane 3. Il ruolo dei musei Pietro Clemente 4. Dalla parte dei protagonisti Sandro Portelli Galleria 1.Il [...]
Editoriale Tsunami, schiaffo infinito Alessandro Simonicca Intervista 1. Clemente/Padiglione e Daniele Jalla Miscellanea 1. Le “sentinelle” della memoria. Per una tipologia del collezionismo antropologico Sandra Puccini 2. Come salvaguardare il patrimonio immateriale? Il caso della scherma di Torrepaduli Roberta Tucci 3. Quale missione per i musei “senza territorio”? Il caso Pigorini Vito Lattanzi Galleria 1. [...]
Editoriale Del buon uso del visualismo. La lezione di Jean Rouch Vincenzo Padiglione Intervista 1. Clemente/Padiglione e La Cecla Miscellanea 1. Le reliquie di Elvis culto impresa museografica Paola de Sanctis Ricciardone 2. La collezione e i suoi contesti. Un’esperienza di catalogazione al Pigorini Rosa Anna Di Lella Collezione/museo 1. Tra passione e storia: il Museo [...]
Editoriale Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia: un primo risultato intervista Vito Lattanzi / Egidio Cossa e Anne-Marie Bouttiaux monografica Patrimonio/Musei/Pratiche collaborative. Vito Lattanzi “Il patrimonio ricreato”. Nuove sfide per la promozione del dialogo interculturale nei musei. Simona Bodo Patrimoni plurali, educazione interculturale: tra ricerca e operatività. Silvia Mascheroni Intercultura e mediazione: l’esperienza della GAMeC di Bergamo. Giovanna Brambilla [...]
Dreamtime – “il tempo del sogno” nella cultura aborigena – indica l’elemento mitico-fantastico comune alle tante creazioni artistiche ed espressive insolite presentate nelle 200 pagine della rivista e raccolte in tutto il mondo: dalla Serbia al Brasile e alla Cina.
Protagonisti di questo volume sono autori inediti come l’ingegnere bolognese Carlo Giampiccolo o lo scultore afgano Alikhan Abdollahi, e altri invece già molto noti come Anna Zemánková con le sue fantasie floreali di natura spirituale. Da questi casi prende avvio la riflessione su definizioni e terminologia, ma anche su metodologie curatoriali e interpretative (Warburg, Didi-Hubermann). [...]